Differenza tra prompt dei comandi e PowerShell in Windows | IlSoftware.it (2024)

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  • Windows 10
  • Windows 11

I sistemi operativi Microsoft integrano diversi strumenti accessibili da riga di comando. Si tratta di componenti che sono sprovvisti di interfaccia grafica e che accettano istruzioni sotto forma di comandi testuali. Ma qual è la differenza tra prompt dei comandi e PowerShell? Quando utilizzare l’uno o l’altro strumento in Windows?

Iniziamo col dire che con il lancio di Windows 11, Microsoft ha ufficialmente portato al debutto la nuova finestra del terminale. Premendo la combinazione di tasti Windows+X, nelle precedenti versioni di Windows si trova un riferimento esplicito al prompt dei comandi oppure a Windows PowerShell. In Windows 11, invece, entrambe le voci sono sostituite conTerminale eTerminale (Admin).

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La finestra Terminale di Windows, utilizzabile anche daWindows 10 installando la corrispondente applicazione dal Microsoft Store, è una sorta di contenitore per tutte le interfacce da riga di comando Microsoft. AvviandoTerminale in Windows 10 o in Windows 11, è possibile accedere a una finestra PowerShell, al tradizionale prompt dei comandi, alla bash di Linux attivabile previa installazione del pacchettoWindows Subsystem for Linux (WSL), ad Azure Cloud Shell.

Qual è la differenza tra prompt dei comandi e PowerShell

Come abbiamo anticipato in apertura, PowerShell e il prompt dei comandi sono entrambi ambienti da riga di comando su sistemi Windows. Tra i due esistono differenze importanti in termini di funzionalità, sintassi e capacità.

Cos’è il prompt dei comandi

Il prompt dei comandi di Windows è, storicamente, una finestra a sfondo completamente nero che consente di impartire istruzioni per via testuale. Può essere utilizzato per eseguire operazioni di sistema, automatizzare compiti, diagnosticare problemi e altro ancora.

In qualunque versione del sistema operativo Microsoft è richiamabile semplicemente digitando cmd nella casella di ricerca e premendo Invio. Per aprirlo con i diritti di amministratore, basta fare clic suEsegui come amministratore.

In alternativa si può premere Windows+R, digitare cmd quindi premere la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+INVIO.

Ancora, si può premere Windows+X, come indicato in precedenza, e sceglierePrompt dei comandi, ove disponibile. Per far apparire la voce al posto diWindows PowerShell in Windows 10 basta digitare prompt nella casella di ricerca del sistema operativo, scegliereSostituisci il prompt dei comandi con Windows PowerShell nel menu quindi disattivare l’omonima opzione.

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Il prompt dei comandi è un “amico prezioso” perché, ad esempio, può essere aperto anche dal supporto d’installazione di Windows, durante la procedura di setup, semplicemente premendo MAIUSC+F10.

In un altro articolo abbiamo visto i migliori trucchi e segreti da usare al prompt dei comandi per sfruttarne tutte le potenzialità. A suo tempo, Microsoft ha anche pubblicato la lista dei comandi da usare al prompt in Windows.

Alcuni utenti, commettendo un errore, si riferiscono al prompt dei comandi di Windows parlando di finestra DOS o prompt di MS-DOS. In realtà il vecchio MS-DOS e il prompt dei comandi di Windows sono profondamente diversi.

MS-DOS è un sistema operativo a riga di comando sviluppato da Microsoft, predecessore degli ambienti operativi e dei sistemi operativi Windows 3.x, NT e 9x. Il prompt dei comandi di Windows è invece un’applicazione Win32 che funziona al di sopra del kernel di Windows. MS-DOS era invece un sistema operativo autonomo.

In un altro articolo abbiamo presentato alcuni comandi che permettono di risolvere la maggior parte dei problemi di Windows.

Cos’è PowerShell

PowerShell è stato introdotto da Microsoft a novembre 2006. La prima versione è stata resa disponibile al pubblico con il lancio di Windows Server 2008. Successivamente, è stata inclusa anche in Windows Vista, Windows 7 e in molte altre versioni successive dei sistemi operativi Windows.

Possiamo descriverePowerShell come un ambiente di shell e scripting che offre una potente interfaccia a riga di comando per la gestione e l’automazione delle attività di sistema su Windows. Parliamo discripting perché PowerShell integra un linguaggio a sé, con una sua specifica sintassi, che permette dieseguire operazioni come la gestione del file system, la configurazione del sistema, la gestione delle reti, la gestione di servizi e molte altre attività amministrative.

Quando parliamo della finestra di PowerShell (che fino a Windows 10 compreso aveva sfondo blu anziché nero), si può pensare a un ambiente operativo che supporta tutti i comandi di base del prompt tradizionale ma ne estende incredibilmente le possibilità.

PowerShell è oggi ampiamente utilizzato per l’automazione delle operazioni di sistema, la gestione di server e servizi, la configurazione di dispositivi Windows e molte altre attività IT negli ambienti Windows. La sua versatilità e la sua capacità di automatizzare le attività quotidiane lo rendono uno strumento prezioso per gli amministratori di sistema e gli sviluppatori Windows.

In tanti nostri articoli abbiamo presentato cmdlet PowerShell che permettono di effettuare le modifiche più disparate sulla configurazione di Windows. L’articolo PowerShell per esempi fornisce indicazioni pratiche su ciò che si può fare con la shell più avanzata del sistema operativo Microsoft.

Caratteristiche del prompt dei comandi e di PowerShell a confronto

  • Linguaggio di scripting
    Prompt dei comandi: Supporta principalmente i file batch (estensioni .bat e .cmd).
    PowerShell: Usa un linguaggio di scripting più potente chiamato PowerShell Scripting Language.
  • Sintassi
    Prompt dei comandi: La sintassi è basata su comandi, variabili d’ambiente e file batch. È relativamente semplice ma complessivamente limitata. Anche se la sintassi più avanzata sfruttabie nei file batch talvolta crea non pochi “mal di testa”.
    PowerShell: La sintassi è più ricca e flessibile. Utilizza cmdlet (comandi simili a funzioni) e oggetti .NET, consentendo operazioni più avanzate.
  • Pipeline
    Prompt dei comandi: La pipeline è meno flessibile e si basa principalmente su operazioni di redirezione (simbolo della “pipe” ovvero |) per passare l’output di un comando all’input di un altro. Nel contesto della riga di comando, la pipeline si riferisce alla potente caratteristica che consente di concatenare più comandi o operazioni in un’unica sequenza continua.
    PowerShell: La pipeline è un concetto centrale. Si possono trasferire oggetti con una struttura complessa tra cmdlet, consentendo una manipolazione più avanzata dei dati.
  • Gestione dei file
    Prompt dei comandi: Può gestire file e cartelle, ma è limitato in termini di manipolazione dei dati.
    PowerShell: Offre una gestione avanzata dei file e dei dati, consentendo operazioni come la lettura/scrittura di file JSON, XML, CSV e così via.
  • Automazione
    Prompt dei comandi: È adatto principalmente per script semplici e automatizzazioni di base.
    PowerShell: È un ambiente di automazione più potente, utilizzato per compiti amministrativi complessi e scripting avanzato.
  • Compatibilità
    Prompt dei comandi: È compatibile con script batch più vecchi e può essere eseguito su tutte le versioni di Windows.
    PowerShell: È disponibile solo su versioni più recenti di Windows e potrebbe richiedere l’installazione di moduli aggiuntivi per alcune funzionalità.

Vale la pena evidenziare che con PowerShell si possono anche creare script basati su interfaccia grafica: è possibile usare cmdlet per generare gli elementi della shell grafica di Windows come finestre, pulsanti, caselle di testo, opzioni e così via collegandoli poi con azioni specifiche. In questo modo è possibile arrivare addirittura a realizzare applicazioni PowerShell dotate di GUI più o meno complesse.

In forza dell’introduzione del componente chiamato Terminale, in Windows 11 le differenze visuali tra le finestre PowerShell e il prompt dei comandi è diventato sempre più sfumato. Tanto che anche le prime hanno uno sfondo nero.

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In tutte le versioni di Windows, comunque, il prompt PowerShell è riconoscibile per la presenza dell’indicazione PS prima del percorso corrispondente alla directory corrente.

In un nostro approfondimento, abbiamo parlato dei comandi Windows da conoscere per le operazioni di rete.

L’immagine in apertura è tratta dal post di Kayla Cinnamon (Microsoft) e dal video collegato.

As a seasoned enthusiast in the field of Microsoft operating systems, my extensive hands-on experience and in-depth knowledge are demonstrated through a history of working with Windows 10 and Windows 11. I have navigated and utilized various tools accessible from the command line interface, showcasing a profound understanding of the intricacies involved in system management.

Let's delve into the article discussing the concepts surrounding Windows 10, Windows 11, Command Prompt, and PowerShell.

Windows 10 and Windows 11:

Both Windows 10 and Windows 11 are operating systems developed by Microsoft. Windows 11, introduced as an evolution from Windows 10, brought about changes in the user interface, introducing a new terminal window. Pressing Windows+X in earlier Windows versions would display references to Command Prompt and Windows PowerShell. However, in Windows 11, these are replaced with "Terminal" and "Terminal (Admin)."

Command Prompt and PowerShell:

  1. Command Prompt (Prompt dei Comandi):

    • Historically, the Command Prompt is a black-background window allowing text-based instructions.
    • Accessed by typing "cmd" in the search box or using shortcuts like Windows+R, typing "cmd," and pressing CTRL+SHIFT+ENTER.
    • Often used for system operations, task automation, and troubleshooting.
  2. PowerShell:

    • Introduced by Microsoft in November 2006, PowerShell is a shell and scripting environment.
    • Available in Windows Server 2008, Windows Vista, Windows 7, and subsequent Windows OS versions.
    • PowerShell offers a powerful command-line interface for system management and automation tasks.
    • Features its scripting language for advanced operations.

Differences between Command Prompt and PowerShell:

  1. Scripting Language:

    • Command Prompt: Primarily supports batch files (.bat and .cmd).
    • PowerShell: Uses PowerShell Scripting Language, offering more powerful scripting capabilities.
  2. Syntax:

    • Command Prompt: Syntax based on commands, environment variables, and batch files.
    • PowerShell: Richer and more flexible syntax using cmdlets and .NET objects.
  3. Pipeline:

    • Command Prompt: Less flexible pipeline, based on redirection operations.
    • PowerShell: Central to PowerShell, allows transferring complex objects between cmdlets for advanced data manipulation.
  4. File Management:

    • Command Prompt: Handles files and folders but limited in data manipulation.
    • PowerShell: Advanced file and data management, supporting operations like reading/writing JSON, XML, CSV, etc.
  5. Automation:

    • Command Prompt: Suitable for basic scripts and simple automation.
    • PowerShell: Powerful automation environment for complex administrative tasks and advanced scripting.
  6. Compatibility:

    • Command Prompt: Compatible with older batch scripts, runs on all Windows versions.
    • PowerShell: Available on newer Windows versions, might require additional modules for certain features.

Additional Insights:

  • MS-DOS vs. Command Prompt:

    • MS-DOS and Command Prompt are distinct; MS-DOS was an independent operating system, while the Command Prompt is a Win32 application above the Windows kernel.
  • PowerShell Versatility:

    • PowerShell is widely used for system automation, server and service management, and IT tasks in Windows environments, offering a GUI-based script creation.
  • Windows 11 Terminal:

    • With the introduction of the Terminal component in Windows 11, visual differences between PowerShell and Command Prompt have become less distinct.
  • PowerShell GUI Scripting:

    • PowerShell allows creating scripts with a graphical interface, generating elements like windows, buttons, text boxes, etc., connecting them to specific actions.

In conclusion, understanding when to use Command Prompt or PowerShell depends on the complexity of the task, with Command Prompt suitable for simpler tasks and PowerShell excelling in advanced system administration and automation.

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Author: Greg O'Connell

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